6 ottobre 2019: 30 anni di Ministero sacerdotale di don Mirko Kaléta

admin Info parrocchia

Carissimo Don Mirko,

è con grande emozione e sincera gratitudine che le comunità parrocchiali di Arzo, Meride e Tremona, oggi, si stringono intorno a te per festeggiare il 30esimo anniversario della tua prima messa e della tua ordinazione sacerdotale.

Questa solenne celebrazione è un segno della comunione e dell’affetto che abbiamo verso di te; è un momento per esprimere la nostra riconoscenza per i tuoi 30 anni di vita sacerdotale, un traguardo importante nella tua vita spesa al servizio della Chiesa.
Un giorno speciale per te, ma lo è anche per tutti noi, per Arzo, per Meride e per Tremona, per i paesi dove hai trascorso ben 22 anni del tuo ministero sacerdotale, ….. un lungo percorso fatto insieme, spirituale e umano.

La vita di un sacerdote è sicuramente un’esperienza straordinaria; noi possiamo però solo immaginare le difficoltà di una vita spesa tutta per la Chiesa, ma ascoltando le tue parole si percepisce la bellezza di una vita dedicata a donarsi ogni giorno per gli altri, per la passione con la quale hai servito e servi la nostra Chiesa, per la testimonianza di fede, per i tuoi insegnamenti, i tuoi consigli, per l’impegno che hai dedicato con intelligenza alla guida spirituale delle nostre comunità.

È vero che a volte sentiamo pronunciare frasi del tipo: “Ma cosa fa un sacerdote ?”, pensando che la risposta sia scontata: il sacerdote celebra la messa e si occupa delle cose della parrocchia.

In realtà ad una domanda, in apparenza così banale, la risposta è tutt’altro che scontata, perché ci sarebbero da dire davvero tante cose.

Comunque il punto non è, lasciaci passare l’espressione, “occuparsi delle cose religiose”; il punto è concentrarsi sulla persona del sacerdote.

Ecco, allora, che celebrare l’Eucarestia, proclamare la Parola di Dio, amministrare i Sacramenti, occuparsi della Catechesi, dell’Oratorio, ascoltare le famiglie, incoraggiare e dedicarsi ai giovani, lenire le sofferenze degli ammalati, portare conforto ai bisognosi, come tu hai fatto in questi 22 anni in mezzo a noi, assume una dimensione molto concreta ed umana, che rende viva ed importante la figura del sacerdote.
Magari molti dei presenti stanno ricordando e rivivendo nel loro intimo ogni singolo momento condiviso con te; a quanti, caro don Mirko, hai amministrato i Sacramenti; quanti volti hai incontrato al catechismo e nell’attività dell’oratorio, quanti bambini hai reso felici il giorno di Natale e il giorno di Pasqua con i tuoi dolci pensieri e, che ora, magari, hai unito in matrimonio o li rivedi genitori, battezzandone i figli….

Siamo consapevoli, che ciascuno di noi, nei modi e nei tempi più diversi, ha potuto prendere, attingere alla tua persona, portando via con se una parte di te da custodire gelosamente.

Il 30° di sacerdozio per un prete è però anche il momento per un bilancio provvisorio. Non è il rendiconto finale.
E’ la sosta in cui si riprende fiato per ripartire con più slancio di prima.
Ci si volta indietro per un momento e si valuta il tratto di strada percorso, da quando si è sentita, forte ed esigente, la chiamata del Signore.
Appena una sosta, per accorgersi di quanto il Signore abbia dato e abbia sostenuto nel cammino.
E così il 30° di sacerdozio diventa occasione per rinnovare la volontà di seguire il Signore e di servirlo ancor più generosamente nel ministero sacerdotale, a vantaggio di tutti gli uomini, a favore di quelle persone che il Signore ancora mette sul tuo cammino.
Si, perché nel bilancio di un sacerdote c’entrano subito anche gli altri, quelle pecorelle del gregge che vicine o lontane, tutte debbono essere caricate sulle spalle.
Il sacerdote infatti è debitore dell’annuncio del vangelo nei confronti di tutti, in particolare delle persone più fragili e deboli, alle quali si è chiamati a dare la vita come il Buon Pastore che è Gesù.
Per un sacerdote è il modo tipico di amare il Signore: pascere le sue pecorelle, dedicarsi all’umanità sofferente. Glielo fece capire bene Gesù all’apostolo Pietro, quando, sulle rive del lago di Galilea, dopo la risurrezione, ripetutamente gli chiese se lo amasse. E alla triplice risposta, il Risorto aggiunse ogni volta: Se mi ami, Simon Pietro, ecco, allora, pasci il mio gregge.
Don Mirko è un sacerdote che, come direbbe Papa Francesco, conosce “l’odore delle pecore”.
Schietto e sincero, si offre con generosità al servizio del popolo di Dio, portando nel sangue la passione per il Vangelo, afferrato dalla grazia di Dio di modo che non può fare a meno di zelare con ardimento la causa di Cristo.

A te, carissimo don Mirko chiediamo tre cose:

di continuare a camminare con noi, passo dopo passo, come un buon Pastore, perdonando le nostre lentezze e apprezzando i nostri impegni;

di continuare a pregare per noi, per le nostre famiglie, per i nostri giovani e per i nostri anziani, sempre fiducioso che Dio sa arrivare là dove noi non riusciamo;

di continuare a stendere su di noi la benedizione del Signore.

Auguri vivissimi, don Mirko !

E che il Signore ti ricolmi di ogni benedizione per essere, ogni giorno di più, segno vivo della sua Misericordia per ogni uomo.

Avv. Pascal Cattaneo
Presidente del Consiglio parrocchiale di Meride

Locandina della festa

Immagini della festa