Meride: I segni del sacro, realizzazione di maestà.
Un gruppo di volenterosi si propose allora (2008) di percorrere a ritroso luoghi, sentieri ed incroci quali animarono percorsi rogazionali del passato, riunire e rispolverare immagini ed oggetti sacri giacenti. Congiuntamente, l’impulso dato, promosse una sentita ricerca sulla nostra identità, riscoprendo, fra altro, un’ulteriore conferma della coerenza con cui i nostri padri hanno vissuto e tramandato con coraggio la vita cristiana. I manufatti ritrovati ed esposti, assumono oggi – o forse proprio per questa loro essenziale imme -diatezza di messaggio – una centralità quasi sacramentale e proprio questo loro aspetto tende (e tendrà) a fissarsi e valorizzarsi con il trascorrere del tempo.
Quattro locali di via Peyer accolgono quadri, oggetti e vestimenta sacre. Nel mezzanino dell’edificio storico di Piazza Mastri (antica sede della Vicinia locale) si trova riunita una vasta documentazione a partire dal Quattrocento (libri della Vicinia, libri della Chiesa, libri delle Confraternite, pergamene). Un centro ricerche che offre una documentazione buona parte digitalizzata.
Nel 2014, in via Peyer fu aperta la sala dei tufi (detta in vulgo Scalmegna > scalae moenibus) antichissima galleria sotterranea dell’anno mille; cunicolo – unico rimasto (oggi accecato) dei quattro esistenti – che per -mettevano, attraverso gallerie e scalette interne, un sicuro accesso al villaggio in una regione isolata ed infestata, fra altro, da lupi randagi, nei giorni dell’inquieto Medievo.