Chiara da Montefalco, (c. 1268 – 18.8.1308), abbadessa agostiniana. Durante un’estasi ebbe impressa sul cuore la Croce e i segni della Passione di Cristo (Santuario Montefalco, Prov. di Perugia). Il quadro, di Scuola romana, (attribuito alla bottega di Sebastiano Conca) fu donato alla Chiesa di Meride nel 1937 da Corinna Induni-Simonini (Roma- Meride).
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: M° Maura Ponti, Arzo (2013)
Santa Chiara di Montefalco
– Secolo XVII –
Chiara da Montefalco, (c. 1268 – 18.8.1308), abbadessa agostiniana. Durante un’estasi ebbe impressa sul cuore la Croce e i segni della Passione di Cristo (Santuario Montefalco, Prov. di Perugia). Il quadro, di Scuola romana, (attribuito alla bottega di Sebastiano Conca) fu donato alla Chiesa di Meride nel 1937 da Corinna Induni-Simonini (Roma- Meride).
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: M° Maura Ponti, Arzo (2013)
Dipinto di scuola napoletana rappresentante una monaca inginocchiata davanti al Bambino posato sull’erba. Il paesaggio sottolinea la mistica personale di una religiosa raccolta in preghiera. Donazione: Arch. Pietro Rusconi, Tremona (2012).
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no
Monaca in estasi
– Secolo XVII –
Dipinto di scuola napoletana rappresentante una monaca inginocchiata davanti al Bambino posato sull’erba. Il paesaggio sottolinea la mistica personale di una religiosa raccolta in preghiera. Donazione: Arch. Pietro Rusconi, Tremona (2012).
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no
Don Siro Rinaldi da Tremona (1663-1721). Parroco di Meride dal 1688 al 1712. Quadro acquistato dalla Parrocchia di Meride (Antiquariato Donati, via Nassa, Lugano) nel 1974. La data della morte fu inserita sul quadro dopo il 1721. Documenti correlati: Meride. I segni del sacro (119)
Autore: Gerolamo Bellasi da Mendrisio
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: in programma
Ritratto di Don Siro Giuseppe Rinaldi
– Secolo XVII –
Don Siro Rinaldi da Tremona (1663-1721). Parroco di Meride dal 1688 al 1712. Quadro acquistato dalla Parrocchia di Meride (Antiquariato Donati, via Nassa, Lugano) nel 1974. La data della morte fu inserita sul quadro dopo il 1721. Documenti correlati: Meride. I segni del sacro (119)
Autore: Gerolamo Bellasi da Mendrisio
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: in programma
Il 26 gennaio 1689 Gio. Antonio Oldelli (figlio di Pietro Paolo Oldelli) contrasse matrimonio con Caterina Giorgioli (figlia di Giovan Pietro Giorgioli) ed occuparono la casa attualmente adibita a Museo d’Arte sacra. Il pittore di Meride Francesco Antonio Giorgioli celebrando l’unione di due famiglie illustri di Meride, volle dipingere sulla cappa del camino (in marmo d’Arzo) del salone – in omaggio alla sposa, sua sorella – un monocromo di motivo mitologico, l’episodio cantato da Omero nell’Illiade (CantoXVIII). Achille veste le nuovi armi di combattimento forgiate nella fucina di Efesto. In alto, lo stemma degli Oldelli: un compasso aperto , con le punte verso il basso, su di un castello a due torri. Gli stucchi sono opera di Carlo Giuseppe Giorgioli (fratello della sposa).
Documenti correlati: Martinola: Inventario.
Autore: Francesco Antonio Giorgioli
Tipologia: affresco e stucco
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no
La fucina di Efesto
– 1689 –
Il 26 gennaio 1689 Gio. Antonio Oldelli (figlio di Pietro Paolo Oldelli) contrasse matrimonio con Caterina Giorgioli (figlia di Giovan Pietro Giorgioli) ed occuparono la casa attualmente adibita a Museo d’Arte sacra. Il pittore di Meride Francesco Antonio Giorgioli celebrando l’unione di due famiglie illustri di Meride, volle dipingere sulla cappa del camino (in marmo d’Arzo) del salone – in omaggio alla sposa, sua sorella – un monocromo di motivo mitologico, l’episodio cantato da Omero nell’Illiade (CantoXVIII). Achille veste le nuovi armi di combattimento forgiate nella fucina di Efesto. In alto, lo stemma degli Oldelli: un compasso aperto , con le punte verso il basso, su di un castello a due torri. Gli stucchi sono opera di Carlo Giuseppe Giorgioli (fratello della sposa).
Documenti correlati: Martinola: Inventario.
Autore: Francesco Antonio Giorgioli
Tipologia: affresco e stucco
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no
La tela è da collocarsi nell’ambito della scuola di Camillo Procaccini, pittore bolognese. Non si sa come questo quadro sia arrivato a Meride, però è lecito pensare che fu donato al notaio Giovanni Oldelli per il suo prolungato contatto con il Procaccini (assistenza nella decorazione del Tempio di Santa Croce a Riva San Vitale). Infatti, Giovanni Oldelli in data 24 dicembre 1594, accolse e rogò, il testamento dell’arciprete Giovanni Andrea Della Croce di Riva San Vitale, promotore e mecenate della parte finale nella costruzione del Tempio. Precedentemente (1591) l’Oldelli aveva concluso una mezza dozzina di contratti con artisti vari che intervennero nella decorazione della medesima chiesa e fra questi, l’accordo più importante, fu concluso il 16 agosto 1591 con il celebrato pittore Camillo Procaccini (tre grandi pale e cinque quadri). Documenti correlati: Quaderno 2, Quaderno 3-R.
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: M° Mattia Canevascini, Lugano (2011)
Battesimo al Giordano
– Secolo XVI –
La tela è da collocarsi nell’ambito della scuola di Camillo Procaccini, pittore bolognese. Non si sa come questo quadro sia arrivato a Meride, però è lecito pensare che fu donato al notaio Giovanni Oldelli per il suo prolungato contatto con il Procaccini (assistenza nella decorazione del Tempio di Santa Croce a Riva San Vitale). Infatti, Giovanni Oldelli in data 24 dicembre 1594, accolse e rogò, il testamento dell’arciprete Giovanni Andrea Della Croce di Riva San Vitale, promotore e mecenate della parte finale nella costruzione del Tempio. Precedentemente (1591) l’Oldelli aveva concluso una mezza dozzina di contratti con artisti vari che intervennero nella decorazione della medesima chiesa e fra questi, l’accordo più importante, fu concluso il 16 agosto 1591 con il celebrato pittore Camillo Procaccini (tre grandi pale e cinque quadri). Documenti correlati: Quaderno 2, Quaderno 3-R.
Autore: anonimo
Tipologia: tela
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: M° Mattia Canevascini, Lugano (2011)
Strappo d’affresco che rappresenta i Santi di Casa Giorgioli (Pietro, Silvestro, Carlo, Antonio, Francesco, la Vergine con il Bambino e Giuseppe). Originalmente si trovava nella sala di Casa Giorgioli, adibita a fine Ottocento come aula di Scuola elementare (oggi Museo dei fossili).
Autore: Bottega Giorgioli
Tipologia: affresco (strappo)
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no
I santi di Casa Giorgioli
– Secolo XVII –
Strappo d’affresco che rappresenta i Santi di Casa Giorgioli (Pietro, Silvestro, Carlo, Antonio, Francesco, la Vergine con il Bambino e Giuseppe). Originalmente si trovava nella sala di Casa Giorgioli, adibita a fine Ottocento come aula di Scuola elementare (oggi Museo dei fossili).
Autore: Bottega Giorgioli
Tipologia: affresco (strappo)
Materiale: dipinto all’olio
Restauro: no